Quante volte, quando eravamo bambini, abbiamo sentito questo incipit: "C'era una volta".
Partendo allora da questa magica frase si snocciolava una bella fiaba o un semplice racconto nei quali personaggi, situazioni, paesaggi, prendevano forma dentro la nostra mente accendendo la voglia di immaginare, di sognare ma, soprattutto il bisogno di dare significato.
In realtà le fiabe ed i racconti in genere, rappresentano dei percorsi di vita, della tracce di quello che è stato, delle piccole perle di saggezza che aiutano l'uomo di tutti i tempi a trovare senso, a crescere ma soprattuto a rimanere semplice, immediato, vivo come un bambino.
In quest'ottica si colloca il “C'era una volta” dei due eterni bambini che sono Toti e Totino i quali giocano con la fantasia, miscelandola con la cruda realtà; giocano col tempo, passato e presente,
ricreando un nuovo tempo indefinito; ma soprattutto giocano con se stessi, senza mai prendersi sul serio, convinti sempre più che la vera forza sia nella semplice autenticità.
C'era una volta ... la comicità, l'emigrazione, la sicilia, la fiaba, la parodia. Sono questi gli argomenti che compongono lo spettacolo e dentro i quali si destreggeranno i due funambolici Toti e Totino con l'intento di divertire e divertirsi così come avviene da svariati anni di puntuale produzione artistica.
C'era una volta ... E i motori della fantasia si accendono per preparare una nuova esaltante emozione teatrale.
Non resta allora che assistere allo spettacolo, tuffandosi dentro l'idea di prenderne parte, lasciandosi
accompagnare da loro due.
Toti e Totino. Naturalmente.